L'INTERVENTO DI PROTESI PENIENA  

Ti presento le principali informazioni
sull'intervento di protesi peniena,
ma prima è necessario un veloce riepilogo
su cosa sia una protesi peniena
e quali tipi esistono.

QUALI TIPI DI PROTESI PENIENE?

Esistono sostanzialmente due differenti tipi di protesi peniene, distinte in due categorie principali:

IDRAULICHE E NON IDRAULICHE.

Le protesi peniene idrauliche  comprendono i modelli bicomponenti e tricomponenti.
Le protesi non idrauliche includono le protesi malleabili monocomponenti o semirigide.

Qui darò un cenno alla protesi idraulica tricomponente e a quella malleabile monocomponente
Troverai informazioni più specifiche nei siti di medicina competenti.

PROTESI IDRAULICA
TRICOMPONENTE

protesi peniene idraulica tricomponente

Cominciamo col dire che è opinione diffusa in letteratura medica che tale tipo di protesi sia considerata la migliore per funzionalità e risultato garantito. L’unico limite che presenta è il costo.

Nella sezione  CONSULENZA  di questo sito troverai alcune informazioni circa il tema “Protesi peniene e Servizio Sanitario Nazionale”.

Le protesi peniene tricomponenti di ultima generazione consentono un’erezione del tutto analoga a quella fisiologica, grazie al meccanismo di funzionamento molto semplice, basato sull’inserimento, all’interno della parte cavernosa del pene, di due cilindri cavi collegati ad una minuscola pompa di attivazione e a un serbatoio contenente del liquido. 

In questo modo si può ottenere un’erezione perfetta ogni volta che lo si desidera, conservando inalterate la sensibilità e la capacità di orgasmo che il paziente aveva prima dell’intervento.

Queste protesi sono da preferirsi rispetto alle altre perché offrono una perfetta dissimulazione sia a pene eretto che flaccido, dovuto al fatto che l’impianto avviene attraverso una piccola incisione scrotale o sovrapubica perfettamente mimetizzata. 

PROTESI
MALLEABILE

protesi peniene malleabile

La protesi peniena malleabile è composta da due cilindri morbidi e flessibili (malleabili, appunto), che vengono inseriti nei corpi cavernosi del pene dell’uomo.

Una volta ottenuto l’impianto il pene viene quindi reso stabile in modo permanente. Per avere una erezione l’uomo deve tenere il pene e spostarlo nella posizione desiderata: in quel modo potrà avvenire la penetrazione. Una volta consumato il rapporto, può tornare ad “abbassarlo”.

Si tratta di una sorta di soluzione “gommosa” che consente il posizionamento del pene nel modo desiderato. Importante tenere presente che, una volta impiantato questo tipo di protesi, si potrà agire sulla posizione del pene, ma non sulle sue dimensioni che rimarranno quelle condizionate dalla presenza della protesi.

Questo aspetto, che di fatto significa avere sempre dimensioni superiori, può creare notevoli disagi soprattutto in occasioni di esposizione (costume da bagno in spiaggia, spogliatoio di contesti sportivi ecc.). Tale disagio risulta non essere banale e può essere causa di condizionamento psicologico negativo e di “vergogna”. Consiglierei di approfondire questo aspetto col proprio medico.

“La vita è decisamente migliore…
quando riesci ad aggiustare qualcosa.”

Anakin Skywalker, Star Wars

QUANDO FINALMENTE MI SONO DECISO...

Non entro nello specifico delle motivazioni che mi hanno portato all’implantologia peniena. Ognuno ha la sua storia, ma sappiamo come ci si sente. Una cosa è certa, sono giunto alla decisione dopo aver sperimentato per molto tempo il disagio della Disfunzione Erettile e tutte le conseguenze correlate.

Quello che dovrebbe essere un momento estasiante della nostra vita, un momento eccitante, adrenalinico e l’occasione per sentirsi veramente bene con noi stessi e col nostro partner era da tempo diventato tutto il contrario, anzi un incubo.

Ero giunto al punto più basso, allontanando volutamente da me le possibili occasioni di erotismo e le persone che avrei voluto e potuto amare, irreparabilmente condizionato dalla paura dell’atto sessuale…Preferivo scappare.

Un’autocastrazione a tutti gli effetti!

E POI… LA MIA SCELTA…

LA SCELTA DEL CHIRURGO

Per tutti gli aspetti diagnostici, clinici e scientifici rivolgiti a un medico urologo-andrologo altamente specializzato. 

La protesi peniena è un intervento veloce e sostanzialmente sicuro, ma di natura altamente specialistica e che può prevedere tecniche esecutive diverse rispetto alle quali ogni medico chirurgo può essere più o meno preparato.

Il risultato dell’intervento dipende dalla qualifica e dall’abilità del professionista che lo esegue! 

Nei contenuti che metto a disposizione nella sezione   CONSULENZA , non si troveranno indicazioni riferite al chirurgo che mi ha operato, né alla struttura sanitaria in cui si è svolto il mio intervento.

L'INTERVENTO

Dopo approfondita ricerca nell’ambito dell’implantologia peniena, sono arrivato a individuare l’urologo di cui mi sono definitivamente fidato. 
La mia scelta è stata senza dubbio quella della protesi peniena tricomponente. Mi sembrava assurdo iniziare tale percorso e non farlo con la migliore soluzione possibile. Basta compromessi! 
La protesi peniena tricomponente è quella che richiede lo sforzo economico maggiore, ma è anche quella che garantisce il miglior risultato sotto tutti i punti di vista.
 
Parlo di risultato fisiologico, fisionomico, di totale controllo, di estetica, di invariata sensazione organica e di sensibilità, tutti aspetti che hanno dissolto improvvisamente qualunque ombra psicologica. Ho inoltre optato per un chirurgo ampiamente ed esclusivamente specializzato nella tecnica chirurgica mininvasiva dell’impianto attraverso accesso infrapubico. Tecnica decisamente migliore rispetto a quella che prevede incisione scrotale con disagi molto superiori (e dolore) nel periodo post operatorio.
 
Utilizzando la tecnica mini-invasiva il chirurgo è invece in grado di impiantare tutti i componenti della protesi idraulica tricomponente attraverso un’incisione di 2 cm alla base del pene. Nel mio caso la procedura è stata eseguita in modo sicuro in anestesia spinale ed è durata poco meno di 30 minuti.  Tale tecnica è peraltro quella che più minimizza l’unico rischio operatorio e cioè quello dell’infezione che statisticamente mi sono informato essere inferiore all’1%.  Ma è giusto saperlo ed è un dato da verificare col proprio medico.
 

A operazione terminata e con ottimi risultati riscontrati, sono pronto a raccontare nel dettaglio la mia esperienza, confidente che questo possa aiutare altri nella valutazione di tale scelta.

Con la mia testimonianza sono sicuro tu possa beneficiare di contenuti inediti, introvabili, ma soprattutto molto significativi e di altissimo valore aggiunto

SE DESIDERI SAPERE TUTTO SU QUESTA ESPERIENZA...

Nella sezione del sito  CONSULENZA  troverai i diversi servizi che metto a disposizione e l’indice dei contenuti trattati per conoscere davvero in profondità ogni dettaglio di questa soluzione al problema della disfunzione erettile… Dal mio punto di vista, cioé quello di un paziente.

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